Dirò oggi le
vicende d'un baio
bello assai, di
furia e passione pieno.
Altre virtù
avea, e non solo un paio
dentro di sé, ma le teneva a freno
forse perché sentiva che nel saio
della sua mente nuoceva di meno
tenere le emozioni, anziché fuori
ma così si perdeva pioggia e fiori.
Il suo manto era
vario, e cangiava
a seconda del sentir interiore:
se stava bene, era nero e brillava
mutava in blu se provava dolore.
Così dall'aspetto si disvelava
cosa portava il baio dentro al cuore
e la pelle mostrava finalmente
quello che non potea capir la gente.
Deluso e
spaventato dal suo manto
rivelatore, solea rifugiarsi
nella tana, senza nessuno accanto.
In fondo non spiaceva crogiolarsi
nella tristezza, dolceamaro canto!
Così quando percepiva mutarsi
in blu, dentro sé stesso si chiudeva
e poco o niente sapere voleva.
Andava
passeggiando per la zona
un'altra bestiolina complicata
pensava d'esser gatto, poverona
e invece aveva l'anima spaccata:
volendo essere un'unica persona
non s'era mai per davvero accettata.
Che bellezza se tutti gli animali
fossero sé stessi, anziché uguali!
Nitriva il baio
solo nella tana
e presto lo sentì l'animaletta
quel verso le sembrava cosa strana
di lì lei si diresse in tutta fretta.
Infatti è cosa nota, ancorché umana
che insieme assai di più ci si diletta.
Immaginate allora il suo stupore
quando vide il baio cambiar colore!
"Cavalli
blu non ne ho visto ancora mai"
pensò, e intanto il baio la guatava
si domandava se gli portasse guai
la bestiola che dritto lo fissava.
Infine lei parlò, e gli disse: «Sai,
è bello quel tuo
blu»,
e lui restava
zitto a cercare
dentro sé parole
fin lì celate alla luce del sole.
«Divento blu quando son
triste»,
disse
il baio, e lei
si emozionò tutta
«Io invece cerco solo cose fisse
in me, ma fallisco
e mi sento brutta»
così rispose la bestiola, e scrisse
con la zampina sulla terra asciutta
il suo nome col punto di domanda
a chiedere: chi siamo, chi ci manda?
E mentre
l'animala si scopriva
mostrando le sue pene e i suoi dolori
il baio assai commosso si sentiva
non più tutto era dentro, bensì fuori.
Poi quando un lacrimone fuoriusciva
mutava anche il colore dei suoi pori:
un poco appare bruno, un po' turchino
ma ciò che conta è restarsi vicino.
dentro di sé, ma le teneva a freno
forse perché sentiva che nel saio
della sua mente nuoceva di meno
tenere le emozioni, anziché fuori
ma così si perdeva pioggia e fiori.
a seconda del sentir interiore:
se stava bene, era nero e brillava
mutava in blu se provava dolore.
Così dall'aspetto si disvelava
cosa portava il baio dentro al cuore
e la pelle mostrava finalmente
quello che non potea capir la gente.
rivelatore, solea rifugiarsi
nella tana, senza nessuno accanto.
In fondo non spiaceva crogiolarsi
nella tristezza, dolceamaro canto!
Così quando percepiva mutarsi
in blu, dentro sé stesso si chiudeva
e poco o niente sapere voleva.
un'altra bestiolina complicata
pensava d'esser gatto, poverona
e invece aveva l'anima spaccata:
volendo essere un'unica persona
non s'era mai per davvero accettata.
Che bellezza se tutti gli animali
fossero sé stessi, anziché uguali!
e presto lo sentì l'animaletta
quel verso le sembrava cosa strana
di lì lei si diresse in tutta fretta.
Infatti è cosa nota, ancorché umana
che insieme assai di più ci si diletta.
Immaginate allora il suo stupore
quando vide il baio cambiar colore!
pensò, e intanto il baio la guatava
si domandava se gli portasse guai
la bestiola che dritto lo fissava.
Infine lei parlò, e gli disse: «Sai,
fin lì celate alla luce del sole.
«Io invece cerco solo cose fisse
così rispose la bestiola, e scrisse
con la zampina sulla terra asciutta
il suo nome col punto di domanda
a chiedere: chi siamo, chi ci manda?
mostrando le sue pene e i suoi dolori
il baio assai commosso si sentiva
non più tutto era dentro, bensì fuori.
Poi quando un lacrimone fuoriusciva
mutava anche il colore dei suoi pori:
un poco appare bruno, un po' turchino
ma ciò che conta è restarsi vicino.