Żàgara = s.f. [voce
sicil., dall'arabo zahr] - Il fiore
degli agrumi, spec. dell'arancio e del limone: profumo di z; boschetti d'agrumi imbalsamati di zàgare e di gelsomini (Pirandello)
Il sole d'agosto
scende in picchiata sulla caletta, il mare lo riverbera nell'aria, rendendola
salata. Le cicale segano i tronchi dei pini, seccando il cielo. I rami
schiantati dai raggi sembrano creare sagome umane, forme calcificate
nell'azzurro. Niente si muove, tranne me: avanzo nella spiaggia incendiata,
ubriaco di estate. L'aria caldissima mi entra nelle narici dilatandole, mi
sento la testa leggera, boa galleggiante nell'acqua. Non avverto le onde, né
l'inferno sotto alle piante dei piedi, sono tutt'uno con la sabbia e l'aria
tremolante di calore.
Dal mare arriva
un profumo dolce e forte, si fa strada nel mio naso pieno di sole, chiudo gli
occhi e mi ci perdo dentro. Mi appare un vestito bianco, una cavigliera tintinnante,
bicchieri di vino sparpagliato dai raggi del sole. Riesco a sentire l'aroma di
arance che si intona perfettamente al turchino degli occhi, come nelle
piastrelle di maiolica siciliana. Respiro a fondo e seguo la scia agrumata fino
alla riva. Non riesco a ricordare il nome del tuo profumo eppure lo sento,
arance vive sulla pelle, dentro ai miei pori salati. Arrivo alla battigia
trascinato dal vento odoroso, percepisco l'azzurro insinuarsi tra le mie
caviglie e mi immergo fino alla vita.
Quasi non mi
accorgo di te che mi nuoti attorno, poi ti sollevi scintillante d'acqua e mi
butti le braccia al collo. Mi goccioli addosso, ti rituffi e mi spruzzi
ridendo, i denti bianchi come schiuma. Bevo l'aria profumata, sento foglie e
fiori crescermi dentro la testa. Tu mi chiami, vuoi giocare, le tue piccole
mani sono gioielli dentro a una conchiglia. Avanzo nell'acqua che sale sempre
più, sento le gambe fondersi con i flutti, il mio corpo sciogliersi nel blu.
Tu ti volti per
vedere se ti sto seguendo e io sì che ti seguo amore mio, ormai di te riesco a
scorgere solo la testa bionda, sembra un sole che sorge dal mare e mi toglie la
vista, ma a me non serve perché seguo il profumo, e mentre mi lascio sommergere
mi sembra di sentirti dire il mio nome amore mio, non ne sono sicuro perché
l'acqua mi sta entrando nelle orecchie, ma è un'invasione dolce, e quando anche
le narici si riempiono di mare chiudo gli occhi e sento il profumo nella mia
testa e dentro alle arance ci sei tu, allora lo lascio entrare fino in fondo ai
polmoni e con l'ultimo respiro riesco a vederti amore mio, e finalmente
ricordo, adesso che siamo di nuovo insieme e non ci lasceremo mai più: profumi
di zàgara.
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