sabato 17 agosto 2019

Żàgara


Żàgara = s.f. [voce sicil., dall'arabo zahr] - Il fiore degli agrumi, spec. dell'arancio e del limone: profumo di z; boschetti d'agrumi imbalsamati di zàgare e di gelsomini (Pirandello)


Il sole d'agosto scende in picchiata sulla caletta, il mare lo riverbera nell'aria, rendendola salata. Le cicale segano i tronchi dei pini, seccando il cielo. I rami schiantati dai raggi sembrano creare sagome umane, forme calcificate nell'azzurro. Niente si muove, tranne me: avanzo nella spiaggia incendiata, ubriaco di estate. L'aria caldissima mi entra nelle narici dilatandole, mi sento la testa leggera, boa galleggiante nell'acqua. Non avverto le onde, né l'inferno sotto alle piante dei piedi, sono tutt'uno con la sabbia e l'aria tremolante di calore.
Dal mare arriva un profumo dolce e forte, si fa strada nel mio naso pieno di sole, chiudo gli occhi e mi ci perdo dentro. Mi appare un vestito bianco, una cavigliera tintinnante, bicchieri di vino sparpagliato dai raggi del sole. Riesco a sentire l'aroma di arance che si intona perfettamente al turchino degli occhi, come nelle piastrelle di maiolica siciliana. Respiro a fondo e seguo la scia agrumata fino alla riva. Non riesco a ricordare il nome del tuo profumo eppure lo sento, arance vive sulla pelle, dentro ai miei pori salati. Arrivo alla battigia trascinato dal vento odoroso, percepisco l'azzurro insinuarsi tra le mie caviglie e mi immergo fino alla vita.
Quasi non mi accorgo di te che mi nuoti attorno, poi ti sollevi scintillante d'acqua e mi butti le braccia al collo. Mi goccioli addosso, ti rituffi e mi spruzzi ridendo, i denti bianchi come schiuma. Bevo l'aria profumata, sento foglie e fiori crescermi dentro la testa. Tu mi chiami, vuoi giocare, le tue piccole mani sono gioielli dentro a una conchiglia. Avanzo nell'acqua che sale sempre più, sento le gambe fondersi con i flutti, il mio corpo sciogliersi nel blu.
Tu ti volti per vedere se ti sto seguendo e io sì che ti seguo amore mio, ormai di te riesco a scorgere solo la testa bionda, sembra un sole che sorge dal mare e mi toglie la vista, ma a me non serve perché seguo il profumo, e mentre mi lascio sommergere mi sembra di sentirti dire il mio nome amore mio, non ne sono sicuro perché l'acqua mi sta entrando nelle orecchie, ma è un'invasione dolce, e quando anche le narici si riempiono di mare chiudo gli occhi e sento il profumo nella mia testa e dentro alle arance ci sei tu, allora lo lascio entrare fino in fondo ai polmoni e con l'ultimo respiro riesco a vederti amore mio, e finalmente ricordo, adesso che siamo di nuovo insieme e non ci lasceremo mai più: profumi di zàgara.




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